Spesso il mal di schiena è causato da fattori abitudinari che nulla hanno a che vedere con traumi, artrosi o ernie al disco.
Cosa significa? Significa che buona parte delle volte la postura, il modo di camminare, le abitudini di movimento o gli schemi motori sono sbagliati.

È abbastanza frequente che una persona con mal schiena, o più in generale con dolori di natura muscolo-scheletrica, curi i suoi sintomi con i farmaci e quando questi non fanno effetto chiede aiuto alla fisioterapia.
Il problema è che spesso ci si concentra più alla risoluzione del dolore e quasi mai ci si impegna nel trovare quella che è la reale causa del problema e che in breve tempo farà si che lo stesso dolore si ripresenti.

Questo accade perché pochissimi centri di fisioterapia sono in grado di fare diagnostica.

Che cos’è la diagnostica e a cosa serve?

Spesso sentiamo parlare e tutti conosciamo, più o meno, il termine “diagnostica”, ma nello specifico, in cosa la diagnostica può aiutare il fisioterapista nella pratica quotidiana?

Oggi vorrei parlarvi proprio di questo e per fare ciò nel nostro centro ci avvaliamo dell’ausilio del Walker View che, rispetto ai comuni tapis roulant che possiamo trovare in giro, ci permette, tramite una telecamera collocata frontalmente e una serie di sensori collocati sul tappeto, di poter fare la valutazione ed eventualmente il trattamento di compensi o movimenti sbagliati che sono spesso un fattore scatenante dei principali disturbi muscolo-scheletrici.

Vorrei portare alla vostra attenzione un caso clinico.

Il paziente è un ragazzo di 27 anni che da diverso tempo soffre di mal di schiena sulla zona lombare.

Abbiamo eseguito su di lui una Gait Analysis cioè un’analisi del cammino.
Questo è un test dove riusciamo a valutare tutto quello che succede durante il movimento grazie all’ausilio della telecamera posta frontalmente e dei sensori di movimento e di pressione posti sul tappeto.
I valori che ci vengono forniti in tempo reale e che possono essere confrontati poi alla fine del test sono quelli di flessione antero-posteriore e flessione laterale del tronco, i movimenti delle anche, delle ginocchia, la distribuzione del carico negli arti inferiori durante il cammino, il tempo medio del passo, la lunghezza del passo, il tempo di contatto e la variazione del passo durante i vari cicli del cammino.

Andando ad analizzare i valori che ci restituisce la macchina possiamo vedere come in questo caso la flessione laterale sia -0,5° a sinistra e 3,0° a destra.
Questo significa che il paziente normalmente quando cammina è portato a flettere il tronco più sul lato destro e andando a comparare nello specifico questo valore con quello che è il suo dolore, abbiamo provato a fare una correzione tramite il Gait Trainer.

Il Gait Trainer è una modalità specifica del Walker View che ci permette di allenare il soggetto al cammino andando a correggere dei parametri tramite dei feedback visivi, uditivi e tattili in modo che, se durante il movimento viene fatto un errore, si sente un suono e sullo schermo del Walker View appare una scritta rossa che indica al paziente quale movimento è da correggere.

In questo caso abbiamo provato a modificare due parametri, il primo è il parametro della lunghezza del passo che effettivamente in tre minuti di test, si è modificata di un centimetro ed è migliorata, ma nonostante tutto, la flessione laterale, è rimasta 0,4° a sinistra ed è aumentata a 3,5° a destra.

Abbiamo provato quindi a modificare la flessione laterale “inducendo” il paziente a caricare in maniera corretta, quindi a muovere simmetricamente la schiena tra destra e sinistra e in soli 2 minuti e mezzo, il valore medio di flessione laterale del tronco è di 0,1° con una corretta escursione di movimento tra sinistra 1,5° e destra 1,8°.

Sembrerebbero dei valori minimi, ma in realtà diventano fondamentali per la corretta gestione del trattamento in quanto il nostro obiettivo è quello di ripristinare la corretta funzionalità della colonna con un risultato che si mantiene a lungo termine una volta completato il ciclo di fisioterapia.

Tutto questo senza una corretta diagnosi e senza una corretta valutazione, che questi macchinari ad alta tecnologia ci permettono di poter effettuare, non sarebbe possibile in quanto molte volte il paziente viene valutato solamente in fase statica e trattato tramite terapia manuale, esercizi di allungamento, manipolazioni e massaggi mirati principalmente alla riduzione dei sintomi e delle tensioni muscolari.

Questo approccio di trattamento potrebbe andare bene ma, una volta che il paziente uscirà dallo Studio e quindi tornerà ad avere il suo passo “naturale”, andrà a creare sempre una disfunzione che porterà sempre ad avere dolore e quindi non risolverlo completamente.

In conclusione, oltre al classico lavoro che si è abituati a pensare faccia un fisioterapista, c’è tutta una parte valutativa e diagnostica che dovrebbe essere fondamentale e di primaria importanza all’interno di ogni clinica e di ogni studio, che ci permette di poter ottimizzare e massimizzare i risultati in termini di numero di sedute e di benefici a lungo termine per il paziente.

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