Le cause delle fratture dell’omero posso essere molteplici, quelle più comuni sono in seguito a traumi sportivi, cadute accidentali o dopo incidenti stradali. A volte alcune fratture si possono anche verificare in modo spontaneo se il paziente soffre di osteoporosi oppure di patologie tumorali.

Il trattamento può essere conservativo oppure chirurgico e in tutti i casi il trattamento riabilitativo è indispensabile per recuperare tutta la funzione della spalla e per evitare l’insorgenza di dolori in futuro. Il percorso riabilitativo dipende molto dal tipo di frattura che ha avuto il paziente.

Esistono diversi tipi di fratture dell’omero:

  • Prossimali si verificano in prossimità dell’articolazione della spalla
  • Diafisarie le fratture tra l’articolazione della spalla e il gomito
  • Distali fratture in vicinanza dell’articolazione del gomito

Ogni paziente ha bisogno di un percorso di fisioterapia differente che dipende molto dallo stato di salute generale, dall’età e soprattutto dagli obiettivi personali che giocano un ruolo importantissimo. La riabilitazione sarà diversa per una persona anziana con osteoporosi che ha avuto una frattura di omero dopo una caduta piuttosto che di un ragazzo giovane che ha avuto un incidente con la bici. Per recuperare tutta la mobilità e la forza muscolare del braccio servono diversi mesi di fisioterapia ma che nella maggior parte dei casi portano ad un recupero completo della funzionalità.

Vi presentiamo il caso di Vincenzo, un giovane lavoratore molto attivo fisicamente. Dopo aver avuto una frattura dell’omero che è stata trattata chirurgicamente, abbiamo iniziato il nostro percorso riabilitativo. A causa di un trauma cosi tanto importante il braccio aveva perso completamente la forza ed era impossibile muoverlo a causa del dolore.

Durante la prima fase del trattamento abbiamo lavorato sul recupero del movimento passivo della spalla e del gomito, sulla riduzione dell’edema e sul controllo del dolore. Tutto questo è stato possibile grazie all’utilizzo di terapia manuale associata all’utilizzo di LASER ad alta potenza e TECAR. Oltre alla terapia fisica, un ruolo fondamentale è svolto dall’educazione del paziente su come svolgere i movimenti quotidiani e gli esercizi anche a casa.

Successivamente abbiamo introdotto degli esercizi molto semplici per iniziare a ripristinare il tono del muscolo che risultava essere meno voluminoso e con poco trofismo.

Dopo aver superato la prima fase, avendo recuperato il movimento passivo, abbiamo inserito gradualmente degli esercizi attivi con focus sui muscoli della spalla. Gli esercizi attivi devono essere sempre progressivi per ottenere un giusto reclutamento e un giusto rinforzo muscolare evitando i sovraccarichi. Gli esercizi vengono effettuati con elastici, pesetti e palle mediche.

Alla fine del nostro percorso fisioterapico abbiamo dato più attenzione agli esercizi propriocettivi con l’utilizzo di palle instabili per migliorare l’equilibrio, la stabilità e prepararsi ad effettuare i movimenti imprevisti della nostra vita quotidiana.

I tempi di recupero sono estremamente soggettivi e dipendono da diversi fattori, dal tipo di intervento, dalle capacità personali del movimento e anche dall’età. Generalmente la spalla recupera la funzionalità ottimale entro un anno dal trauma, ma Vincenzo già in pochi mesi, grazie alla sua perseveranza e al duro lavoro, è tornato a lavorare ed a utilizzare la spalla serenamente.

 

 

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